Violenza sessuale, atti persecutori e lesioni all’ex minorenne: arrestato 20enne sannita

Violenza sessuale, atti persecutori e lesioni all’ex minorenne: arrestato 20enne sannita

Violenza sessuale aggravata nei confronti della ex minorenne, atti persecutori, rapina e lesioni personali aggravate. Queste le pesanti accuse nei confronti di un 20enne residente nella provincia sannita, finito ai domiciliari nel pomeriggio di oggi all’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento.

Sono stati gli investigatori della Squadra Mobile della locale Questura ad eseguire l’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica.

I reati sono aggravati dalle circostanze di esser stati commessi nei confronti di una minorenne, con la quale aveva avuto una relazione affettiva e a lui fortemente legata dal punto di vista psicologico ed emotivo al momento dei fatti.

Le indagini erano state avviate a seguito della denuncia sporta nel settembre 2022 proprio dalla minore che, negli Uffici della Squadra Mobile, aveva raccontato quanto subito negli ultimi due anni e in particolare, di una violenza sessuale subita il giorno prima. La ragazzina, nel corso della verbalizzazione, aveva dichiarato che dal 2020 veniva continuamente minacciata e molestata da un giovane maggiorenne con il quale aveva intrapreso una relazione sentimentale e che l’aveva fatta sprofondare in uno stato di soggezione psicologica, tale da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e paura, ingenerandole un fondato timore per l’incolumità propria e per quella degli altri componenti della famiglia, nonché costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita. Nel corso del tempo il ragazzo l’avrebbe anche indotta a compiere atti di autolesionismo mentre si riprendeva con il cellulare in diretta e le avrebbe usato violenza per controllarne i movimenti e per controllare le chat delle applicazioni e la galleria immagini esistenti sul suo cellulare.

Le condotte dell’uomo, per le quali si ritengono sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, si sarebbero verificate a partire dal 2020 e si sono declinate in un logorante sistema di pressione fisica e psicologica realizzato ai danni della minore e sfociato talvolta in aggressioni fisiche.

In particolare, in una circostanza, il fidanzato avrebbe dapprima aggredito fisicamente la minore colpendola con schiaffi e pugni al volto per sottrarle il cellulare e poi l’avrebbe costretta con forza a consumare plurimi rapporti sessuali.

L’indagine, sorta, come si è detto, dalla denuncia presentata dalla minore, si è articolata, attivando anche il “percorso rosa”, nell’audizione della minore, in presenza di ausiliari esperti in psicologia; nella acquisizione di files audio e immagini presenti sul suo telefono; nella acquisizione dei referti medici relativi alle lesioni patite e al suo stato di pressione psicologica; nonché nell’acquisizione di informazioni dalle persone a lei vicine.

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