Airola, su accuse di presunte violenze nel carcere minorile prende posizione il SAPPE

Airola, su accuse di presunte violenze nel carcere minorile prende posizione il SAPPE

“Prendiamo atto delle indiscrezioni della stampa secondo cui ci sarebbero sei appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere minorile di Airola accusati di presunte violenze in danno di un detenuto. Questo non può essere il pretesto per accusare ingiustamente la Polizia Penitenziaria: come sempre, in questi casi, invito tutti a non trarre affrettate conclusioni prima dei doverosi accertamenti giudiziari. Noi confidiamo nella Magistratura perché la Polizia penitenziaria, ad AIROLA, come in ogni altro carcere italiano, non ha nulla da nascondere. L’impegno del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, è sempre stato ed è quello di rendere il carcere una “casa di vetro”, cioè un luogo trasparente dove la società civile può e deve vederci “chiaro”, perché nulla abbiamo da nascondere ed anzi questo permetterà di far apprezzare il prezioso e fondamentale – ma ancora sconosciuto – lavoro svolto quotidianamente – con professionalità, abnegazione e umanità – dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria”.

Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri.

Il primo Sindacato dei Baschi Azzurri torna a sottolineare che “la Polizia Penitenziaria, ad Airola e negli oltre 200 penitenziari italiani, è formata da persone che hanno valori radicati, un forte senso d’identità e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando centinaia e centinaia suicidi di detenuti. Ripeto, non abbiano nulla da nascondere. Ma non si traggano giudizi affrettati senza aver atteso prima i doverosi accertamenti giudiziari”.

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