Benevento, violenza in carcere: detenuto minaccia Comandante e agenti con un coltello

Benevento, violenza in carcere: detenuto minaccia Comandante e agenti con un coltello

Non c’è pace nel carcere di Benevento. E protesta il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE dopo l’ultimo grave episodio accaduto ieri. Ricostruisce l’accaduto per voce del dirigente Giuseppe Cimino: “Un detenuto comune, assegnato presso l’istituto beneventano per motivi di ordine e sicurezza, ieri pomeriggio, quando gli è stato comunicato che doveva spostarsi di cella, ha minacciato l’Ispettore di Polizia di sorveglianza ed il Comandante di Reparto con un coltello rudimentale. Quindi, scattato l’allarme, è stato accompagnato al Reparto isolamento ma lì ha continuato a dare problemi fino a dare fuoco alla cella. Grazie al tempestivo e risolutivo intervento di altri poliziotti la situazione si è poi normalizzata nel tardo pomeriggio, ma la situazione è davvero allarmante. Il personale ovviamente si trova spiazzato ed incapace di gestire tali e gravi situazioni ed è costretto alla sottomissione della  violenza gratuita messa in atto per ottenere ciò che si vuole”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, è impietoso nella sua denuncia: “Sono cambiati governi di ogni colore, Ministri della Giustizia e Capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma non è mai cambiata l’indifferenza verso l’invivibilità delle carceri del Paese e le violenze che quotidianamente subisce la Polizia Penitenziaria: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Nessuno ha mai davvero trovato soluzioni ai problemi penitenziari. Per questo il SAPPE confida nel Governo Meloni e nel nuovo Guardasigilli Carlo Nordio”.

“Importante e urgente”, prosegue il leader del SAPPE, “è prevedere un nuovo modello custodiale. E’ infatti grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”. Per questo Capece confida che “il Governo non trascuri la situazione nelle nostre carceri che resta allarmante, con i nostri poliziotti che continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E’ necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.

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