Carcere Avellino, Polizia Penitenziaria salva la vita ad un detenuto

Carcere Avellino, Polizia Penitenziaria salva la vita ad un detenuto

Una tragedia evitata grazie all’intervento del personale di polizia penitenziaria del carcere di Avellino che è intervenuto tempestivamente ed ha salvato la.vita ad un detenuto che stava per attuare un gesto estremo. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“Ci aspettiamo riconoscimento da parte dell’amministrazione per l’intervento di soccorso posto in essere”, spiega il vicesegretario per la Campania Marianna Argenio.

“Nella mattinata di ieri un detenuto napoletano, sembrerebbe psichiatrico, ha prima minacciato di darsi fuoco per poi successivamente tentare di mettere in atto una decisione drastica. Fatto verificatosi nella Casa Circondariale di Avellino che solo grazie al tempestivo intervento del Personale del Corpo non ha avuto un epilogo negativo che poteva segnare l’istituto del capoluogo irpino”. La sindacalista precisa che “il detenuto sarebbe salito sul muro dei passeggi e li avrebbe tentato per ben due volte di porre in essere un gesto di estremo pericolo per la sua vita. Ma il pronto intervento della Polizia Penitenziaria ha scongiurato la sua volontà.

Il detenuto in questione avrebbe già in passato posto in essere simili atteggiamenti e pare che sia salito già più volte sul perimetro dei passeggi, luogo che ormai riesce a guadagnarsi con semplicità, atto ripetuto anche nella mattinata di oggi, dopo aver tentato di cagionare un incendio nei locali dell’infermeria; pertanto, riteniamo necessario un provvedimento immediato di trasferimento”.

Il SAPPE esprime “appezzamento al prezioso operato del personale di polizia penitenziaria della casa circondariale di Avellino e chiede all’Amministrazione di proporre la giusta ricompensa al personale che ha messo in pericolo la propria incolumità”.

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece rivolge il suo apprezzamento al personale del carcere di Avellino ma giudica la condotta del detenuto violento “irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Campania (in sono ristrette in cella oltre 7.500 persone) sono ad alta tensione ed immediato deve essere il trasferimento del detenuto: chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato e la risposta deve allora essere ferma ed immediata, anche riaprendo carceri nelle isole come Pianosa”.

Rinnova al DAP la richiesta dipotenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali, di Avellino in particolare, rammentando che “la popolazione carceraria nazionale attuale è composta per un 30% di detenuti in attesa di giudizio; 30% di detenuti extracomunitari e un 20% di tossicodipendenti. Cifre che ad Avellino lievitano ulteriormente in termini percentuali: Lo scorso 31 maggio, rispetto ai 500 posti letto, la Casa circondariale ospitava 523 detenuti, 54 dei quali stranieri e 33 donne”.

Il leader nazionale del SAPPE ricorda che “il SAPPE da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari.”. E torna a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane. “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!” conclude Capece.

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