Coronavirus, De Luca: “Perché 210mila in meno ai campani?”

Coronavirus, De Luca: “Perché 210mila in meno ai campani?”

Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, attacca il governo in diretta Facebook, e rivolgendosi a Mario Draghi,  lancia “un grido di dolore”, riprendendo proprio le parole pronunciate dal Premier:”Con quale coscienza si possono togliere ai campani 210mila dosi di vaccino? La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata”. E subito dopo annuncia: “Ora siamo in una nuova fase, dobbiamo garantire salute e lavoro, perciò,  dopo aver completato le categorie dei fragili e degli anziani,  in Campania daremo la precedenza alle categorie economiche e non solo alle fasce d’età. Procederemo su due piani paralleli”.

La settimana di Astrazeneca

“E’ stata la settimana dell’avventura di Astrazeneca”, esordisce il governatore nella  conferenza in diretta del venerdì pomeriggio.  “Siamo riusciti a creare un clima di confusione – dice Vincenzo De Luca – che ha gettato nel caos la popolazione, a cominicare dalla  comunicazione demenziale (“è un vaccino che garantisce benefici superiore ai rischi”). Io credo che dobbiamo mantenere i nervi saldi. Chi ha fatto il vaccino stia tranquillo. Andiamo avanti con decisione e senza angoscia”. Quindi De Luca, torna sulla questione degli altri farmaci anti-Covid da approvare, tra cui lo Sputnik, per il quale la Regione ha sottoscritto un precontratto legato proprio all’ok da parte delle agenzie di controllo: “Con l’emergenza che stiamo vivendo e con la carenza di vaccini che abbiamo, ci concediamo il lusso di far dormire l’Aifa. Non sarebbe dovere del Governo convocare i dirigenti e chiedere di valutare i vaccini in poche settimane e non in tempi biblici?”. “Con quale coscienza – aggiunge De Luca- tolleriamo che l’Aifa continui a dormire invece di valutare il vaccino Sputnik in poche settimane, in piena autonomia, dicendo se sono utilizzabili o meno?”

Nel frattempo la regione Campania ha superato la dose di un milioni di dosi di vaccino e quasi il 40 per cento ha avuto la doppia dose.

La Campania penalizzata dal governo per la distribuzione dei vaccini

E dopo questo breve preambolo, ecco l’affondo sulla discriminazione della Campania sul numero di vaccini ricevuto: “In Campania non c’è stato nessun accordo con categorie professionali e non c’è stata nessuna corsia preferenziale. Siamo andati avanti con correttezza. Eppure ancora oggi la regione Campania è la regione che ha ricevuto la dose più bassa di vaccini ( 22 per cento) rispetto alla popolazione . Ultima in Italia”. 

“Ieri ho ascoltato un grido di dolore e di indignazione del presidente del consiglio che condividiamo tutti quanti rispetto a qualche trentenne che ha scavalcato ultra 80enni nella vaccinazione. Io con rispetto e parafrasando quel grido di Draghi, mi rivolgo a lui e dico a mia volta: con quale coscienza si può  togliere ai cittadini campani una quantità di 210mila dosi di vaccino? Con quale coscienza il governo nazionale dà  ogni anno a ogni cittadino campano 47 euro in meno nel riparto del Fondo sanitario nazionale? Con quale coscienza tollera che la Campania abbia 15mila dipendenti in meno nel sistema sanitario in base alla popolazione? Mi auguro che questo mio grido di dolore sia accolto. E mi rivolgo al Capo dello Stato: con quale coscienza si può  accettare che per anni calpestato articolo 3 su uguaglianza fra tutti i cittadini italiani?”

E De Luca chiude l’attacco al governo facendo leva sull’orgoglio dei campani:  “Siate orgogliosi, per quello che stiamo facendo con le risorse umane ed economiche che ci hanno dato. Nessuno in Italia ci sarebbe riuscito a queste condizioni in un territorio difficile e tormentato come il nostro”.

In Campania, la vaccinazione per categorie economiche

Sulla corsia preferenziale per le vaccinazioni per le isole, De Luca precisa. “Procederemo prima con gli ottantenni e poi con gli altri, ma la necessità di anticipare i tempi è dovuta ai tempi del turismo: le prenotazioni iniziano ora”. E partendo da questo  De Luca con forza dice: “La Campania vuole dare priorità alle categorie economiche e non procedere pr fasce d’età”. E cita: “i lavoratori del trasporto pubblico locale, i dipendenti dei Comuni, delle Poste, le commesse dei supermercati”.

De Luca: “Terapie intensive non piene, eppure siamo rossi”

Secondo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, i criteri con i quali si determinano i ‘colori’ delle Regioni sono “demenziali”. “Qui in Campania abbiamo l’occupazione delle terapie intensive al 26%, in Emilia 48% eppure ci diranno che siamo in zona rossa – spiegano – i posti di degenza occupati sono al 37%, in Emilia al 59%, in Lazio al 50%. Vi do questi dati per sottolineare la demenzialità dei criteri”. “Se la gente vede che tutti stanno in strada senza controlli e poi il barbiere chiude, fa bene ad arrabbiarsi – sottolinea – esprimo la mia solidarietà alla rabbia, alla rivolta, certo non alla violenza”.

Obiettivo entro luglio immunizzare Napoli

“Entro giugno, luglio vogliamo completare l’immunizzazione della citta di NAPOLI e renderla la prima delle grandi città d’Europa immunizzata”, annuncia il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca,”Sono sfide rispetto alle quali ci dobbiamo misurare – ha aggiunto – la precondizione è che ci siano dati i vaccini”.

In punto sulla Sanità in Campania

E aggiunge: “L’emergenza Covid non sta bloccando l’attività ordinaria della Sanità in Campania”. Il  governatore parla di  un miliardo  e 300 milioni di euro di fondi investiti per l’edilizia ospedaliera e cita “l’ospedale di Sessa Aurunca ospedale 183 posti letto,  i progetti per i nuovi ospedali della costiera sorrentina, il completamento del progetto definitivo dell’Ospedale di Salerno, i  lavori a Castellammare e Pozzuoli, e, infine, la progettazione per Nola e i prossimi investimenti per l’ospedale di Solofra”. L’obiettivo è: “Fare della rete ospedaliera della Campania, la più moderna d’Italia” . De Luca parla anche alla digitalizzazione dei servizi dell’istituzione pubblica.

Solidarietà a chi è arrabbiato per le chiusure a metà

E chiude la diretta dando la solidarietà a chi “vive un sentimento di rabbia e di rivolta ( senza giustificare mai la violenza), perchè se si chiude si chiude tutto, non a metà”.  “Capsico chi è arrabbiato per i teatri chiusi, i barbieri chiusi, i ristoranti chiusi, quando le strade sono piene di gente. E’ chiaro che la gente si indigni”.

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