Coronavirus, il Governo sta lavorando a un nuovo Dpcm per Natale, ecco le ipotesi

Coronavirus, il Governo sta lavorando a un nuovo Dpcm per Natale, ecco le ipotesi

Il Natale si avvicina e, purtroppo, quest’anno sarà molto diverso dal solito. Per evitare una terza ondata di contagi da Coronavirus, gli italiani (così come il resto del mondo) dovranno trascorrerlo in maniera più sobria e solo con i parenti più stretti. In questi giorni il Governo è al lavoro su un nuovo Dpcm che stabilirà le regole da seguire durante il periodo delle festività, proprio per evitare che il virus continui a diffondersi ma anche per salvaguardare l’economia del nostro Paese, già duramente provata.

Al momento sono circolate le prime ipotesi su cosa potrebbe contenere questo nuovo decreto, ma tutto è ancora da verificare e confermare. Per quanto riguarda il coprifuoco, ad esempio, la scadenza del provvedimento che lo ha sancito è fissata per il 3 dicembre: se per quella data l’Rt (indice di contagio) si sarà stabilizzato intorno all’1 o sotto l’1, ossia la soglia di guardia, è possibile che il coprifuoco venga eliminato o posticipato alle 23 o alle 24.

In ogni caso, per il Natale molto probabilmente il Governo raccomanderà a tutti gli italiani di festeggiare e di organizzare il cenone solo con i congiunti e in ogni caso con non più di 6 persone, usando mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza. La speranza è che le feste tutte le Regioni siano zona gialla, così le persone potranno spostarsi e raggiungere la famiglia nel proprio luogo d’origine se si trova lontana, sempre rispettando in limiti suggeriti.

Per quanto riguarda l’apertura degli esercizi commerciali, la speranza è che a dicembre non ci siano più zone rosse, così i negozi potranno riaprire ovunque, salvando così lo shopping natalizio e l’economia. I mercatini di Natale, invece, non sembrano destinati ad aprire quest’anno.

Infine, potrebbe arrivare una stretta anche sulle messe: per evitare assembramenti nelle chiese, in vista delle festività le celebrazioni potrebbero diventare a numero chiuso, con ingressi contingentati e un numero massimo di fedeli per ciascuna messa.

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