Covid-19, mini zone rosse, dalla Toscana alla Sicilia ecco dove si torna in lockdown

Covid-19, mini zone rosse, dalla Toscana alla Sicilia ecco dove si torna in lockdown

Giallo diffuso, con del rosso localizzato. L’Italia comincia da oggi la nuova settimana divisa tra fasce regionali. E sebbene diciassette regioni saranno gialle, quattro arancioni, nessuna interamente rossa e nessuna bianca, sono state previste restrizioni provinciali e comunali in quelle zone dove si stanno sviluppando con rapidità le varianti al Covid 19 di tipo brasiliano e inglese, ed è stato quindi necessario intervenire con lockdown circoscritti. Prima di tutto in Umbria, dove saranno da oggi e fino al 21 febbraio in zona rossa tutti i territori che rientrano nei comuni della provincia di Perugia e nei comuni di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo della provincia di Terni.
Stessa decisione per la Toscana con l’area di Chiusi nel senese, in rosso per una settimana per la presenza di casi di variante brasiliana e sudafricana. Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado e l’attivazione della didattica a distanza. Disposizioni «particolari» anche in Abruzzo, dove torna la didattica a distanza per le scuole superiori, mentre l’area di Tocco da Casauria sarà zona rossa. In Sicilia, il presidente della Regione Nello Musumeci ha previsto già da venerdì 5 febbraio l’entrata in vigore della zona rossa per Tortorici, in provincia di Messina. Un lockdown di tre settimane è stato disposto in Alto Adige. Chiusi bar, ristoranti, buona parte dei negozi e strutture ricettive del turismo. Didattica a distanza per scuole elementari (da mercoledì 10), scuole medie e scuole superiori (da lunedì 8). Dopo le vacanze di Carnevale, elementari e medie torneranno alle lezioni in presenza, una settimana di Dad in più per le superiori. Così come suggerito dallo stesso Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, alcune aree interne alle stesse regioni andranno in lockdown. Il motivo è semplice: contenere i focolai. È il caso, ad esempio, di ventisette comuni del Basso Molise che da oggi entreranno in zona rossa come deciso dal presidente della Regione, Donato Toma. Senza un controllo di questi focolai infatti il rischio è che tutta l’Italia possa tornare in lockdown, come accaduto nel resto d’Europa. Anche tre località abruzzesi sono state inserite in zona rossa: San Giovanni Teatino, Atessa (Chieti) e Tocco da Casauria (Pescara). E anche la provincia autonoma di Bolzano che, nonostante ufficialmente sia “arancione” ha scelto comunque di procedere con un nuovo lockdown. 

Comments are closed.