Ecco le nuove possibili restrizioni del Dpcm di ottobre per affrontare la seconda ondata
Il Governo ha avviato un confronto con le Regioni per definire le nuove possibili restrizioni per frenare l’impennata dei contagi da coronavirus.
Nel prossimo dibattito parlamentare, in programma per domani, il ministro della Salute Roberto Speranza ufficializzerà la richiesta di proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio e riferirà i contenuti del nuovo Dpcm, attendendo suggerimenti dalle opposizioni.
Anche se al momento la situazione sembra sotto controllo, preoccupa l’aumento dei ricoverati, tanto da indurre i ministri a pensare ad una nuova stretta per evitare di tornare ad un lockdown. Ma cosa potrebbe cambiare con il nuovo Dpcm?
Il primo cambiamento (già al centro di polemiche) potrebbe riguardare le Regioni, che dal 18 maggio hanno ottenuto nuovamente pieni poteri di intervento. Le nuove disposizioni potrebbero ristabilire lo schema in vigore durante la Fase I, che non consentiva ai Governatori di emettere deroghe, ma solo provvedimenti “più rigorosi“.
Sembrano ormai scontati, invece, il divieto di assembramento, l’intensificazione dei controlli e l’introduzione dell’obbligo di utilizzo di mascherine all’aperto in tutta Italia (cosa che già accade in molte regioni).
Una nuova stretta sembra necessaria anche per regolare matrimoni e feste private, limitando il numero di partecipanti, con divieto di ballo e obbligo di mascherina e distanziamento.
Potrebbe inoltre tornare in vigore l’obbligo di chiusura entro le 23 di bar e ristoranti, ma il Governo sta cercando una soluzione che tuteli la salute dei cittadini, senza incidere troppo su questi settori già in crisi.