Entro domenica forse un nuovo Dpcm: possibile stop agli spostamenti notturni e tra regioni
Dopo il Dpcm del 18 ottobre, entro domenica potrebbe arrivarne un altro che andrebbe a inasprire le misure di contenimento già stabilite con il precedente decreto. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da alcuni giornali, a Palazzo Chigi si starebbe già lavorando alle nuove norme.
Si ipotizza, in particolare, l’introduzione di due misure, ossia il coprifuoco nazionale notturno a partire dalle ore 23, e la limitazione degli spostamenti tra regioni esclusivamente per comprovati motivi di salute o di lavoro.
Pare che il Premier Conte, però, più che su queste misure, starebbe puntando a trovare una soluzione per i trasporti e le scuole, stabilendo, ad esempio, i turni pomeridiani per gli studenti delle superiori, così da alleggerire il carico sui mezzi pubblici.
Secondo gli esperti, gli ultimi bollettini suggeriscono che la curva potrebbe tornare a crescere a livelli preoccupanti, creando pressione sugli ospedali, già in difficoltà in Campania e Lombardia. In queste due Regioni sono già stati presi dei provvedimenti per limitare gli spostamenti notturni: in Lombardia il coprifuoco dovrebbe partire da giovedì, mentre in Campania venerdì, con uno stop anche agli spostamenti tra i Comuni.
Nelle Regioni che adotteranno il coprifuoco notturno si tornerà all’autocertificazione, quel documento che era indispensabile per potersi muovere durante il lockdown e che ha fatto penare non poco gli italiani. Il Viminale avrà il compito di stabilire il modulo da utilizzare, soprattutto nel caso in cui il coprifuoco delle 23 dovesse essere esteso a tutto il territorio nazionale. Secondo alcuni quotidiani, a Palazzo Chigi si starebbe discutendo proprio sugli orari di un eventuale coprifuoco generale: c’è vorrebbe far chiudere le attività non essenziali dalle 22 alle 6 del mattino e chi, invece, pensa possa essere sufficiente una chiusura dall’1 fino alle 5.
L’eventuale nuovo Dpcm, infine, potrebbe stabilire anche le sorti di palestre e piscine, alle quali è stata concessa una settimana di tempo per adeguarsi alle norme di sicurezza, pena la chiusura.