Fuga dei cervelli: 6 studenti su 10 sognano l’estero

Cosa succede dopo il diploma? Secondo una recente ricerca quello che avviene dopo questo importante traguardo scolastico è un evento tanto entusiasmante (per chi lo vive) quanto allertante (per chi lo subisce): parliamo della fuga dei cervelli, ossia della ferma volontà di giovani studenti di sfruttare la cosiddetta “mobilità internazionale” per scappare all’estero per cercare nuove opportunità, senza mai fare ritorno a casa.

I numeri parlano chiaro: dopo avere concluso l’istruzione superiore, infatti, oltre 1 giovane su 6 è praticamente certo che partirà. E, in generale, solamente 1 su 3 lo reputa un passaggio in vista di un ritorno in Italia. Solo il 39% degli intervistati, infatti, al momento esclude, dopo la fine dell’istruzione superiore, di andare all’estero per studiare o lavorare.

Non solo. Stando alla stessa ricerca, i numeri sulla fuga dei cervelli potrebbero essere anche maggiori: chi immagina di restare, spesso, lo fa perché “costretto” dalla scarsità di mezzi economici dettati dal contesto familiare.

Ma il bello deve ancora venire: la ricerca ha infatti messo in luce come la maggior parte degli studenti annoverati nella fuga dei cervelli rimarrebbe volentieri all’estero qualora si concretizzasse il trasferimento, non vedendo un possibile ritorno in patria neanche sul lungo periodo. Questo è valso per il 63% degli intervistati, mentre solo il 37% di essi hanno manifestato, in caso di espatrio, la voglia di tornare prima o poi, considerando l’Italia il proprio luogo del cuore.

“Il nostro Paese è nel pieno di un processo di trasformazione digitale ed ecologica che genera un aumento proporzionale delle opportunità di lavoro, ma si confronta con un vuoto informativo che genera disorientamento nei giovani e accresce la prospettiva di un lavoro all’estero”, è stata la lettura del fenomeno data da Gianluca Sabatini, Responsabile Sviluppo Area Formazione dell’ente che ha condotto la ricerca.