LAURA PAUSINI LIVE A MILANO: “SIATE VOI STESSI…”

LAURA PAUSINI LIVE A MILANO: “SIATE VOI STESSI…”

Quanti anni avevate nel 1993? Vi ricordate dove eravate?” urla dal palco di fronte a più di 10mila persone. “Io abitavo a Solarolo, sognavo di fare l’architetto di giorno e di cantare al piano bar la sera. Perché non pensavo che si potesse diventare famosi venendo da un piccolo paese di provincia. E invece…

E invece nel 1993 una esordiente Laura Pausini vince la sezione “novità” del Festival di Sanremo con “La solitudine“. E da quel momento tramonta l’idea di fare l’architetto, e il sogno si avvera. Lo ricorda nel quarto e ultimo concerto al Forum di Assago a Milano, l’ennesimo sold out, poco prima di intonare proprio la canzone con la quale è diventata famosa e si è fatta conoscere.

Sullo schermo passano le immagini del video e si rivede una Pausini timidissima e giovanissima “con un taglio di capelli – ironizza lei – che neppure Nicoletta Orsomando ha mai avuto“. Poi si accorge che una ragazza tra il pubblico indossa la maglietta con stampata sopra la copertina del suo primo album: “E’ stata la mia prima foto di copertina” – ricorda – “Avevo 18 anni e sembrava avessi la parrucca. Ma alla fine non importa niente: anche se avevo la copertina più brutta d’italia, abbiamo spaccato il xxxx ai passeri“.

Il concerto è un pieno di energia esplosiva, proprio come lei. E chi pensa che al quarto evento in cinque giorni la Pausini possa essere sottotono o con la voce affaticata, si sbaglia di grosso: Laura è carica più che mai, pronta a divertirsi e a far divertire. Si parte con “Non è detto“, uno dei singoli del suo ultimo album “Fatti sentire“. Ma subito dopo è tempo di cantare e ballare al ritmo di “E.STA.A.TE“, canzone che riproporrà nella versione spagnola alla fine delle oltre 2 ore e mezza di concerto durante il quale si alternano le canzoni più recenti ai suoi grandi classici. E quindi si passa da “Le cose che vivi” e “Resta in ascolto” a “Le due finestre” e “Nuevo“, da “Tra te e il mare” e “Come se non fosse stato mai amore” a “Il coraggio di andare” e “Fantastico“.

Non manca la genuinità tipica di Laura, tra un “Ricordatemi che non devo dire le parolacce, c@zzo!” e una riflessione sull’essere sempre se stessi: “Non permettete mai a nessuno di giudicarvi – dice dal palco – e soprattutto non cambiate mai per cercare di piacere a qualcuno. Anche io – ironizza – ho pensato di dover dimagrire più volte, ma ogni volta non ce la faccio. Tanto a lui (Paolo Carta, suo marito e suo chitarrista, con lei sul palco)piaccio così!!”.

A metà concerto c’è spazio anche per un annuncio: quasi a sorpresa Laura fa salire sul palco Irama, reduce da “Amici” di Maria de Filippi e prima ancora dalle nuove proposte di Sanremo. “E’ un ragazzo che ammiro molto e che stimo“, dice prima di annunciare che sarà lui, il 5 aprile del prossimo anno, a cantare su quel palco, al Forum di Assago. “Quante volte ho sognato io – ricorda Laura – di salirci sopra. Per anni ho abitato a Milano, non lontano da qui. Andavo a fare la spesa al supermercato e vedevo le persone che aspettavano di entrare per il concerto di Eros Ramazzotti. Mai avrei pensato che un giorno sarebbe toccato a me essere qui a cantare”.

Potrà pure non piacere a tutti (lei stessa ci ironizza su, salutando chi si è sacrificato per accompagnare la fidanzata o un amico al suo concerto) ma una cosa è certa: Laura Pausini dal vivo è una bomba esplosiva di musica e simpatia. Ed è capace di far passare quasi tre ore di concerto senza accorgersene.

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