“Per i negazionisti niente terapia intensiva”: la proposta che sta facendo discutere in Svizzera

“Per i negazionisti niente terapia intensiva”: la proposta che sta facendo discutere in Svizzera

Nonostante neghino l’esistenza del Covid e spesso parlino di complotti mondiali diffondendo fake news, purtroppo spesso anche i negazionisti finiscono in ospedale. In queste circostanze molti si ricredono, altri no, ma di certo con il loro comportamento spesso offendono il duro lavoro del personale sanitario e anche chi sta soffrendo a causa del virus.

Ecco perché secondo il dottor Willy Oggier, economista svizzero specializzato in sanità, i negazionisti non dovrebbero ricevere le cure o, quanto meno non dovrebbero avere accesso alla terapia intensiva per lasciarla agli altri. Secondo l’esperto, insomma, chi nega il Coronavirus, chi scende in piazza a manifestare contro le misure anti-contagio e chi diffonde bufale sui social, dovrebbe perdere il diritto alle cure in terapia intensiva, visto che i posti scarseggiano ormai anche in Svizzera.

La provocazione di Oggier è rimbalzata su diversi giornali svizzeri e sta facendo discutere: tanti medici in prima linea la appoggiano, stanchi di dover subire offese e attacchi da parte dei negazionisti nonostante tutto ciò che stanno facendo per aiutare i malati.

Penso che la sua proposta non sia completamente sbagliata – ha dichiarato, ad esempio, Christian Camponovo, direttore della Clinica Moncurro di Lugano, a Repubblica – Esiste una cosa chiamata responsabilità individuale dove ognuno è libero di fare e di dire quello vuole, ma c’è anche una responsabilità collettiva, la quale dovrebbe puntare in questo momento a preservare le strutture sanitarie dalla saturazione”.

Anche in Italia questa idea ha trovato qualche sostenitore, ma c’è anche chi è contrario, come Sandro Cattacin, sociologo dell’Università di Ginevra: per lui è sbagliato negare le cure ai negazionisti, sostenendo che l’aumento delle tesi complottiste sia legato al disagio vissuto dalla popolazione in un momento duro come questo. “Sono persone come le altre e i medici hanno l’obbligo costituzionale di rispettare il loro diritto alla cura – ha detto – Inizialmente queste tesi sono state cavalcate solo da una piccola minoranza già legata a movimenti cospirazionisti. La crisi sanitaria attuale, come dimostra una recente inchiesta, ha gettato metà della popolazione in uno stato ansioso”.

Comments are closed.