Tanti auguri Raffaella Carrà! 5 canzoni che l’hanno resa immortale

Tanti auguri Raffaella Carrà! 5 canzoni che l’hanno resa immortale

Oggi Raffaella Carrà avrebbe compiuto 82 anni. Artista poliedrica, amatissima in Italia e all’estero, ha lasciato un segno indelebile nella musica, nella televisione e nell’immaginario collettivo. Per celebrarla, vogliamo ricordarla attraverso cinque canzoni iconiche che raccontano non solo la sua carriera, ma anche lo spirito libero, ironico e rivoluzionario che l’ha resa eterna.

“Tuca Tuca” (1971)

È forse la canzone che più di tutte ha incarnato la sua capacità di sfidare i tabù con leggerezza e carisma. Scritta da Gianni Boncompagni e Franco Pisano, il Tuca Tuca fu inizialmente censurato per via del balletto considerato troppo audace. Ma Raffaella, con ironia e sicurezza, lo rese un tormentone nazionale. Ballare toccandosi le ginocchia, i fianchi e le spalle divenne un atto pop di rottura con il perbenismo dell’epoca, e una celebrazione gioiosa del corpo.

“A far l’amore comincia tu” (1976)

Tradotta in varie lingue e diventata un successo planetario, questa canzone è il manifesto dell’emancipazione femminile in chiave disco. Raffaella invita le donne a prendere l’iniziativa in amore, rovesciando i ruoli tradizionali con voce dolce ma decisa. Il brano è tornato in auge nel 2011 grazie al remix di Bob Sinclar, dimostrando quanto la sua forza comunicativa fosse senza tempo.

“Rumore” (1974)

Un brano potente che mescola ritmo incalzante e testo intimista. Rumore racconta la storia di una donna che si libera da una relazione soffocante, ma resta turbata dai ricordi. Il pezzo è un inno alla forza interiore e all’indipendenza femminile, reso immortale dall’interpretazione carismatica e dall’energia di Raffaella, capace di trasformare la pista da ballo in uno spazio di liberazione emotiva.

“Tanti auguri” (1978)

Con il celebre verso “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù”, Raffaella ha abbattuto confini culturali e geografici parlando di sessualità in modo diretto e disinvolto. Divenuto un inno della libertà sessuale, il brano è stato adottato anche dalla comunità LGBTQ+, che ha trovato nella Carrà un’icona di accoglienza e inclusività.

“Pedro” (1980)

Racconto ironico e seducente di un’avventura amorosa travolgente, Pedro conferma il talento narrativo di Raffaella e la sua capacità di giocare con gli stereotipi. La canzone, ritmata e teatrale, racconta l’amore come irresistibile forza della natura. Con un caschetto biondo e una presenza scenica inimitabile, Raffaella trasformava ogni parola in spettacolo.

Comments are closed.