Torna l’incubo lockdown: stop a feste, calcetto e locali chiusi alle 24.Verso un nuovo Dpcm

Torna l’incubo lockdown: stop a feste, calcetto e locali chiusi alle 24.Verso un nuovo Dpcm

Divieto per gli sport di contatto amatoriali. Stop alla somministrazione di alcolici da asporto dalle 21, così come agli assembramenti fuori da bar, vinerie, pub e ristoranti. Chiusura dei locali alle 24. Blocco totale alle feste in luoghi pubblici e anche a quelle private. Limite ai commensali nei ristoranti. Tetto di trenta persone agli invitati a matrimoni, battesimi e cresime.

Sarebbero queste le misure sulle quali il governo starebbe valutando di inserire nel nuovo Dpcm per il contrasto alla pandemia, dopo che tre giorni fa il Consiglio dei ministri ha reso subito effettivo l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto.

Il provvedimento andrà adottato entro il 15 ottobre, per confermare, e aggiornare, le regole in vigore.

Gli scenari, secondo quanto emerge dalla varie ipotesi, sono tre, a seconda della gestibilità del virus.

Si potrebbe passare, dunque – questo il primo scenario – dal rafforzamento del distanziamento con “zone rosse” locali, smart working e chiusure di istituti scolastici a seconda del numero di contagi registrati. Una “stretta” accompagnata alla contrazione degli orari di apertura dei locali e di bar e ristoranti, e delle modalità di frequentarli. Per esempio per quanto attiene allo stazionamento al di fuori, che potrebbe essere vietato.

Ma c’è anche l’ipotesi del divieto di spostamenti tra regioni e di riduzione del numero di ore di lezione scolastiche in presenza. Una serie di cautele che, sempre secondo i rumors, potrebbero tornare a coinvolgere il numero massimo di invitati a cerimonie come i matrimoni, ma anche a semplici cene in case private.

Intanto per oggi è stata convocata una riunione urgente del Comitato tecnico scientifico, alla quale dovrebbe partecipare anche il ministro della Salute Roberto Speranza.

Sul tavolo degli esperti, secondo quanto si apprende, ci sarebbe l’impennata dei contagi dell’ultima settimana e la capacità del sistema di testare i casi.

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