Un italiano su quattro rinuncerà ai regali di Natale

Un italiano su quattro rinuncerà ai regali di Natale

Sarà un Natale in tono minore. Lo dicono i mesi trascorsi e le regole varate per limitare gli spostamenti e contenere i rischi di contagio da Covid-19, lo suggerisce il buonsenso. E adesso lo conferma anche Confcommercio. Un italiano su quattro non acquisterà regali. Il motivo è facilmente ricavabile dalla somma di tutti gli elementi di cui sopra: l’emergenza sanitaria renderà pressoché impossibile il tradizionale scambio di doni con parenti e amici sotto l’albero.

L’indagine redatta dalla Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro, ha inoltre evidenziato che soltanto il 17,3% della tredicesima incassata dai lavoratori italiani sarà destinata all’acquisto di regali. Una statistica che sembra stridere con le immagini degli assembramenti che hanno caratterizzato le vie dello shopping delle principali città nello scorso weekend. Stando allo studio, però, la mensilità extra verrà destinata per la maggior parte (67%) alle spese per casa, alle tasse o alle bollette.

Ha perso appeal anche l’acquisto anticipato. Al netto degli eventi planetari promossi a fine novembre e diventati ormai iconici, che permettono di portarsi avanti nell’acquisto dei regali, soltanto il 20% dei consumatori lo ha anticipato a fine novembre, rispetto al 26% dello scorso anno. Parallelamente il 61% ha atteso la prima metà di dicembre, contro il 51,3% del 2019. La spesa complessiva per i regali di Natale è destinata a subire un calo del 18%, passando da quasi 9 miliardi di euro di dodici mesi fa a 7,3 stimati per il 2020, con un costo pro capite di 164 euro, 5 euro in meno di un anno fa. Si riduce sensibilmente il valore degli acquisti: aumentano infatti le spese inferiori ai 300 euro, passando dal 91,6% al 94,2%, e calano di ben 31 punti percentuali quelle superiori ai 300 euro.

A spendere per i regali di Natale sarà il 74,2% dei consumatori. I doni più gettonati? Generi alimentari (68%) e giocattoli (51,2%) mantengono la leadership, pur registrando un lieve calo in rapporto a un anno fa, mentre antepongono il segno positivo gli abbonamenti alle piattaforme streaming (+10,5%) e i buoni regalo digitali (+7,2%). I barrage imposti dalla pandemia mietono invece vittime illustri: calano in maniera drastica le spese per l’acquisto di biglietti per concerti e spettacoli (-26%) e per trattamenti di bellezza (-25%).

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